martedì 14 novembre 2017

PARTIRIPARTI - FICO EATALY WORLD

Fico Eataly World: a Bologna apre il parco gastronomico più grande del mondo

 

 

Il 15 novembre s'inaugura quella che è già stata ribattezzata la "Disneyland del cibo": 100 mila mq, 700 dipendenti più altre 4000 persone che lavorano nell’indotto, 150 aziende coinvolte nella sua realizzazione, 45 punti di ristoro di cucina regionale e di street food. "Dal campo alla forchetta", sarà una vetrina permanente della biodiversità e della filiera agroalimentare italiana: 40 fabbriche alimentari in funzione, che producono dai formaggi ai panettoni, dalla pasta al vino, dal miele al culatello

Bologna batte Lione. Non è una partita di calcio, ma una disfida fra cittadelle del food che vede l’Italia vincere sul tempo la Francia. A Bologna il 15 novembre s’inaugura Fico Eataly World, Fabbrica italiana contadina, mentre il progetto di Lione, un centro mondiale della gastronomia, si farà. Dopo. Ma i sapori di Fico sono tutti nostrani, italianissimi. È il parco gastronomico più grande del mondo: 100 mila metri quadri, 700 dipendenti più altre 4.000 persone che lavorano nell’indotto, 150 aziende coinvolte nella sua realizzazione. La Disneyland del cibo? Il paragone qui non offende nessuno, visto il successo economico e di pubblico dei parchi Disney. Fra consumo, didattica e spettacolarità, Fico vuole essere la vetrina permanente della biodiversità e della filiera agroalimentare italiana. L’ingresso è una parete di mele gialle e rosse con una nota che informa di come in Europa ci siano 1.200 varietà di mele, delle quali 1.000 sono italiane. Tanto per sottolineare la nostra ricchezza alimentare. ci sono anche le giostre, che non sono quelle dei luna park ma padiglioni didattici a tema, interattivi su vari temi dagli animali alla terra, al mare, l’unica attrazione a pagamento (due euro) con bellissimi filmati del Centro Sperimentale di cinematografia di Maurizio Nichetti.

A mezz’ora dalla stazione di Bologna (navette ogni 15 minuti), aperto tutti i giorni fino a mezzanotte, ingresso gratuito, Fico è un posto dove si mangia (45 punti di ristoro di cucina regionale e di street food, comprese le osterie dei borghi più belli d’Italia), si compra (48 punti vendita e 40 fabbriche alimentari in funzione, che producono dai formaggi ai panettoni, dal miele al culatello) e si impara come nasce il cibo italiano. Non dalla fine, cioè dagli chef, ma si parte dall’inizio, cioè agricoltura (2 ettari di campi e 2.000 cultivar), allevamento e poi trasformazione a tavola. Ci sono le stalle con 200 animali, mucche, galline ovaiole, cinque razze diverse di suini, 12 pecore da latte e un agnello, capre, asini, e Luana e Isotta, le cavalle. C’è persino una tartufaia con tanto di cani che fanno lo show di andare e snidare la trifola e dove si può portare il proprio cane per un addestramento.

E poi ci sono le filiere, formaggi, il Consorzio Parmigiano Reggiano con l’adesione di 80 caseifici, salumi eccellenti, le carni, la pasta, il riso, il gelato, le caramelle, il cioccolato. Oltre a vini, birre, torrefazioni. Una sfilata di sapori e profumi, abilità artigianali di piccoli produttori e grandi marchi. Ci sono in genere i brand gastronomici di Eataly. Ma Oscar Farinetti non è l’unico protagonista di questa avventura gastronomica. I promotori sono Comune e Camera di commercio di Bologna, Regione Emilia Romagna, imprenditori pubblici e privati, che hanno investito per dare nuova vita allo spazio dell’ex mercato agroalimentare. Dove era già stata fatta una scelta lungimirante dal punto di vista ecologico: il più grande impianto fotovoltaico d’Europa con 180mila pannelli solari. Ed è sotto il segno della mobilita alternativa anche il parco bici con cui si può girare fra gli stand. Con tanto di cestino per la spesa. E se gli acquisti sono troppo ingombranti e pesanti e si è arrivati fin qui con le navette di Fico, dopo le casse c’è un ufficio postale che spedisce tutto a casa.